giovedì 11 settembre 2008

Scie di aereo su Milano il 9 settembre 2008

Ultima revisione dell'autore: 12 ottobre 2008.

La mattina del 9 settembre 2008 il cielo di Milano ha offerto un interessante spettacolo: si sono potute osservare numerose scie di aereo, di tipo persistente, non persistente, lunghe, corte e tanti aerei. L'affascinante spettacolo è durato fino alle ore 15:00 circa quando si è formato un ampio cirrostrato che ha coperto il cielo fino a tarda sera. Tante scie sono state osservate anche nella provincia di Lecco da quanto riferitomi da Niki.
La domanda che una persona interessata ad eventuali anomalie nei cieli si fa in giornate come il 9 settembre è sempre la stessa: è tutto normale quello che ho visto?
Per rispondere, la cosa migliore da fare è osservare il cielo all'ora in cui vengono effettuati i rilevamenti di umidità atmosferica e temperatura in quota (se si ha la fortuna di abitare in una città dove esiste una stazione di rilevamento), documentare con riprese video o fotografiche il tipo di scie che sono presenti in cielo a quell'ora (scie non persistenti, persistenti, espanse) e controllare i dati registrati dalle radiosonde (i dati sono pubblicati quotidianamente on line un paio d'ore dopo le misurazioni).
Utilizzando il diagramma di Appleman e la tabella con i dati di umidità relativa sopra saturazione su ghiaccio è possibile verificare se in base ai dati registrati dalle sonde potevamo aspettarci la formazione di scie e se sì, di che tipo (persistenti, non persistenti, espanse).
Vediamo allora per prima cosa due fotografie del cielo di Milano scattate martedì 9 intorno alle ore 14, l'ora dei radiosondaggi in Italia.

Scie su Milano il 9 settembre 2008 intorno alle ore 14:00.


Scia con linea nera (identificata come l'ombra della scia).


Le foto mostrano che all'ora dei radiosondaggi erano presenti scie persistenti ed apparentemente espanse. Queste scie, per esistere, richiedono umidità relativa uguale o sopra saturazione su ghiaccio e criterio di Appleman positivo. Vediamo allora in base ai dati registrati dalle radiosonde se potevamo aspettarci tali scie.
La stazione di rilevamento è a Milano Linate. Le mie osservazioni sono state effettuate vicino a Linate.
Per una spiegazione del diagramma di Appleman e dei grafici di umidità si vedano due precedenti post [1,2].

Diagramma di Appleman relativo alle misurazioni del 9 settembre 2008 alle ore 12Z a Milano.


Confronto tra l'umidità relativa registrata il 9 settembre alle ore 12Z e l'umidità relativa necessaria per avere saturazione su ghiaccio.
I valori di umidità registrata sono comprensivi di un errore del 10%.


Vediamo di discutere questi dati. Il diagramma di Appleman mostra che potevamo aspettarci scie dai 10830 metri circa in su. Vedere quindi scie martedì 9 alle ore 14:00 era normale (sappiamo bene che le normali quote di volo degli aerei con scia sono proprio intorno ai 10-11mila metri).
I dati di umidità relativa mostrano per il 9 settembre valori di umidità relativa erano sotto saturazione su ghiaccio.
In definitiva, secondo i dati registrati dalle radiosonde il 9 settembre alle 14 potevamo aspettarci sì scie, ma non di tipo persistente od espanse poiché l'umidità registrata alle quote dove si potevano formare scie era sotto saturazione su ghiaccio. Tuttavia, abbiamo osservato scie persistenti ed apparentemente espanse. Come si spiega? Per una discussione su questa apparente discrepanza si veda un precedente post [2]. Brevemente ci sono tre possibili spiegazioni a questa apparente discrepanza: o la sonde ha sbagliato, o la sonda ha misurato bene, ma non sopra Milano (è stata spinta dal vento lontano dalla città), oppure esiste una anomalia nella atmosfera (non tanto nelle scie poiché abbiamo verificato che gli aerei identificati che passano sulla città sono normali aerei di linea).
C'è da dire comunque che i dati di umidità registrati dalle sonde e quelli sopra saturazione sono, pur non sovrapponendosi, molto vicini. Lo scarto tra la quota in cui è presente umidità sopra saturazione e la prima quota di volo dove ci aspettiamo scie è di soli 800 metri!

In conclusione martedì 9 settembre 08 ho osservato nel cielo della mia città scie persistenti ed apparentemente espanse ma i dati atmosferici registrati dalle radiosonde al momento dello scatto non permetterebbero la formazione di scie siffatte.
Questi dati andranno discussi con un esperto di scie per poterli comprendere a fondo.

Referenze


[1]Cieliazzurri, http://sciemilano.blogspot.com/2008/01/verifica-dellesistenza-di-scie-chimiche.html
[2] Cieliazzurri http://sciemilano.blogspot.com/2008/05/discussione-su-apparenti-incongruenze.html

Ringraziamenti


Ringrazio Niki per la discussione critica precedente alla stesura dell'articolo e Darkskies per la lettura del manoscritto.

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5 commenti:

MarcoVi ha detto...

Ciao Massimo
a bontà di funzionameno delle radiosonde penso sia opportuno verificare come l'eventuale presenza di elementi igroscopici nell'alta atmosfera possa influenzare la formazione della condensazione e nel ns contesto delle scie quando le condizioni non sono favorevoli.

Un saluto!

Marco

Hanmar ha detto...

Se vuoi, per la parte matematica e di modellizzazione puoi parlare con Cuorenero, gestore del blog radicedimenouno.blogpost.com.

Saluti
Hanmar

cieliazzurri ha detto...

Ciao Marco.

La ipotesi da te formulata è estremamente interessante.
Se le radiosonde non sbagliano e se gli aerei che rilasciano scie persistenti sono normali aerei di linea come è stato verificato, la persistenza apparentemente anomala (la anomalia deve essere ancora confermata da esperti del campo) potrebbe essere spiegata da una modificazione atmosferica.

Sono sicuro che approfondirai questo argomento nel migliore dei modi.

Un saluto :)

Massimo

cieliazzurri ha detto...

Ciao Hanmar, grazie per la indicazione, non conoscevo il sito.

Ciao :)

Massimo

cieliazzurri ha detto...

Ciao Scie-nziato


Rispondo volentieri alla tua domanda. Ricordo che la sezione dell’articolo “Un anno di scie persistenti su Milano” riguardante il mio percorso formativo risponde parzialmente alla tua domanda. Ovviamente sarebbe anche un piacere poterne discutere personalmente, magari discutendo anche di tante interessanti tematiche quali le misure di umidità, il traffico aereo, le rotte :)

Come ho scritto dunque in quella sezione dell’articolo, a un certo punto delle mie ricerche scoprii che molte delle cose che si dicono sulle scie chimiche sono sbagliate da un punto di vista scientifico. Le mie verifiche sugli aerei fotografati nei cieli di Milano mostrarono poi che:
i) non ci sono anomalie negli aerei, e gli aerei per i quali è stato possibile effettuare l’identificazione sono risultati normali aerei di linea;
ii) non ci sono evidenze di scie a bassa quota.
Gli unici dati apparentemente anomali raccolti sulle scie, come sai, riguardano le discrepanze tra persistenza osservata e dati di umidità delle radiosonde (gli oggetti sferoidali sono un’altra questione).

Ora, se dovessi andare nuovamente a Rebus per parlare di scie, riporterei i risultati di un anno di lavoro sulle scie. Direi quanto segue:
“In un anno di ricerche non ho trovato evidenze di anomalie nelle scie e negli aerei fotografati nei cieli di Milano (ed anche in due casi di Berlino) se si escludono:
i) le tre (adesso quattro) giornate in cui ho osservato persistenza ma senza la umidità necessaria per la persistenza, e
ii) una scia apparentemente nera.
Questi due risultati non possono ancora essere definiti anomalie in quanto devono essere verificati da esperti del campo (ricercatori che di lavoro fanno ricerca sulle contrails ed esperti di motori di aerei). Al momento, non ho quindi evidenze di anomalie nel fenomeno scie che siano forti, inattaccabili e verificate da altri ricercatori”.

Ricordo che il mio lavoro è stato quello di verificare l’esistenza di anomalie, non quello di dimostrare la normalità del fenomeno. In assenza di anomalie, io identifico una scia come una normale nuvola di ghiaccio. Questo perché le scie di aereo sono un fenomeno normale, conosciuto e studiato da più di 50 anni. E’ chiaro però che la mia identificazione è la migliore possibile, ma non è una identificazione al 100%. Se qualcuno volesse il 100% bisognerebbe campionare tutte le scie. Un lavoro impegnativo e dispendioso che dovrebbe essere motivato da forti evidenze di anomalie, che al momento non ho trovato.

La ricerca scientifica è fatta così. Si parte da una impressione:
“Che strane scie… forse non sono normali”.
Si elabora una ipotesi:
“Esistono aerei che rilasciano scie anomale”.
Poi si verifica questa ipotesi avendo cura di mantenere un atteggiamento neutrale durante le verifiche.
“Dopo le mie verifiche le scie non hanno mostrato anomalie. La ipotesi degli aerei chimici non è verificata”.

Ricordiamoci che una scienza fissa, immobile, non porterebbe da nessuna parte. La scienza è movimento, dinamismo, verifica, cambiamento.

Ora continuo ad osservare il cielo. La forza trainante che mi spinge a stare col naso all’insù è duplice: la passione per la fotografia di aerei, nuvole e scie (e ovviamente non dimentichiamo le mie care sfere volanti ;-) e la forte volontà di fornire informazioni il più possibile corrette sulle scie di aereo.

Ciao :)

Massimo