venerdì 28 novembre 2008

Osservazione di aerei in volo su Milano

Osservando il cielo sopra Milano, a causa della vicinanza di due aeroporti alla città, possiamo spesso ammirare splendidi aerei in volo a bassa quota.
Riconoscere i modelli degli aerei che osserviamo e stimarne la quota di volo sono attività di una certa utilità per chi si interessi della tematica delle scie chimiche.
Ho pensato allora che l'analisi di fotografie di aerei a bassa quota potrebbe essere utile per chi si avvicinasse alla tematica delle scie di aereo o per chi volesse migliorare le proprie conoscenze sulla tematica.
Riporto in questo post fotografie di aerei che hanno sorvolato Milano nelle giornate di sabato 8 e domenica 9 novembre 2008. Riporto altresì una breve analisi delle fotografie atta a identificare i modelli di aereo e stimarne le quote di volo.
I dettagli tecnici riguardanti le fotografie, la fotocamera, le modalità di scatto e il metodo di stima della quota sono riportati in fondo all'articolo.

Alle ore 13 di sabato 8 novembre, giornata caratterizzata da un cielo azzurro e pulito, ideale per fotografare gli aerei, vedo passare un aereo a bassa quota.

Fotografia del simpatico velivolo.

Particolare del velivolo.

Il velivolo dopo processamento e raddrizzamento dell'immagine.

A causa della bassa quota di volo possiamo visualizzare numerosi dettagli dell'aereo (finestrini, attuatori, motori, APU etc). In particolare, appare ben visibile il codice di registrazione (sigla alfanumerica che identifica uno specifico apparecchio) sull'ala sinistra.

l codice di registrazione in posizione subalare.

Da questo codice facilmente leggibile, I-BIML, risaliamo immediatamente (basta mettere la sigla su Google) al modello di aereo ed alla compagnia aerea (be', sulla compagnia aerea non c'erano dubbi ;) Si tratta di un Airbus A319-112 Alitalia.
Queste sono alcune fotografie dello stesso specifico apparecchio. 1, 2, 3.
Possiamo anche stimare la quota di volo di questo apparecchio utilizzando un semplice metodo precedentemente descritto su questo blog e basato sull'analisi di una fotografia di un aereo di modello noto.
La distanza del velivolo dalla fotocamere è stimata intorno ai 2000 m mentre la quota di volo è stimata intorno ai 1750 metri.

Venti minuti dopo il passaggio dell'A319 passa sopra casa mia un altro aereo a bassa quota.

Un secondo simpatico apparecchio sulla mia testa.

Particolare del bellissimo apparecchio dopo processamento e raddrizzamento dell'immagine.

Notiamo subito che l'aereo è un trimotore. Oltre ai due motori alari, l'apparecchio presenta un terzo motore in coda.

Particolare del terzo motore.


Veniamo al riconoscimento. Anche in questo caso siamo facilitati dal fatto che è perfettamente visibile il codice subalare.

Codice subalare del simpatico trimotore.

Il codice, EI-UPA, corrisponde a un MD-11F Alitalia (Gioacchino Rossini). E' un aereo utilizzato dall'Alitalia come cargo. 1, 2, 3.
L'MD11 è un aereo lunghetto, oltre 61 metri. Quasi due volte un A319. La sua quota di volo è stimata intorno ai 3250m.

Passiamo infine alla giornata di domenica. Le condizioni di visibilità erano meno buone di sabato. Intorno alle 16 passa questo aereo.

Un grigio aereo nel cielo grigio di Milano. :-/

Particolar dell'apparecchio.

Il riconoscimento in questo caso è un pochino più complesso. Lo stabilizzatore orizzontale (la codona per intenderci) è tipico dei boeing. L'aereo sembra essere un 737-800 o un 737-900. I colori del velivolo sono abbastanza caratteristici e sono compatibili con quelli della compagnia aera Turkish Airlines. Il codice di registrazione subalare questa volta è poco leggibile. Tuttavia, avendo fotografato l'apparecchio più volte, ho recuperato le lettere che si leggono meglio da ciascuna foto e le ho raggruppate nella immagine che segue.

Collage del codice subalare


Le lettere appaino ora abbastanza leggibili. Andando a leggere i codici dei 737 della compagnia Turkish Airlines, per farci una idea di che lettere sono usate, arriviamo finalmente a identificare il codice del nostro aereo come TC-JGY. Si tratta di un Boeing 737-8F2 per l'appunto della compagnia Turkish Airlines. La sua quota stimata è di 2350m
Queste sono alcune foto del TC-JGY: 1, 2.

Viste le basse quote di volo, gli aerei analizzati non producono scie di condensazione.
Poiché il nostro interesse principale è dato dalle amate/odiate scie di aereo, concludo l'articolo con una foto di un aereo con scia, fotografato intorno alle 12:20 sempre di domenica 9.

Un simpatico aereo con scia passa sulla mia testa alle 12:21.


Particolare del velivolo.


Identifico l'aereo come un Airbus A321 per efficace sovrapposizione dell'aereo fotografato con un modello in scala dell'A321. La compagnia non è identificabile. La sua quota stimata di volo è di 10500 m circa. A quella quota, alle 12Z del 9 novembre il criterio di Appleman per la formazione di scie è rispettato (250 hPa, -58,5°C, pienamente in zona "always contrails").

Vediamo infine i 4 simpatici protagonisti della nostra storia tutti insieme, raggruppati nella stessa immagine. Tutti e 4 gli aerei che compaiano nel collage riportato qui di seguito sono stati fotografati con la medesima distanza focale (zoom ottico 18X) e risoluzione (8 mpx2). A parte il primo aereo (l'A319) gli aerei della foto sono passati sulla mia verticale, più o meno esatta.

I quattro simpatici moschettieri del cielo.

Dettagli tecnici

Fotocamera e metodo di stima della quota.
Tutte le fotografie sono state scattate con una distanza focale di 83 mm (zoom ottico 18X). La risoluzione originale di tutte le immagini è di 3264 X 2448 px2. La dimensione del CCD della fotocamera (base) è di 5,76 mm. Per la stima della quota di volo è stato usato un metodo precedentemente descritto, nell'assunzione che la lunghezza misurata (proiezione sul piano focale della foto) non differisca significativamente dalla lunghezza effettiva (se essa si trovasse sul piano focale).
Analisi delle fotografie.
A319. Angolo di elevazione (inclinazione della fotocamera rispetto al suolo) stimato: 60°; lunghezza aereo nella foto: 795 px; lunghezza aereo: 33,84 m.
MD11. Angolo di elevazione stimato: 80°; lunghezza aereo nella foto: 881 px; lunghezza aereo: 61,6 m.
B737. Angolo di elevazione stimato: 90°, lunghezza aereo nella foto: 792 px; lunghezza aereo: 39,5 m.
A321. Angolo di elevazione stimato: 80°; lunghezza aereo nella foto: 197 px; lunghezza aereo 44,51m.

Nota sul copyright

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lunedì 24 novembre 2008

Il punto della situazione. Qual è il senso di un blog sulle scie chimiche?

Le recenti risposte ministeriali alle interrogazioni sulle scie chimiche offrono spunti di riflessione sulla tematica e mi spingono a fare un nuovo punto della situazione riguardo alla mia attività di verifica dell'esistenza delle scie chimiche, ed a rivedere gli obiettivi strategici e specifici di questo blog.
Le risposte del Sottosegretario Roberto Menia alle interrogazioni Brandolini e Di Pietro sulle scie chimiche si concludono in questo modo:

"l'interpretazione più plausibile del fenomeno è che i presunti episodi di scie chimiche siano in realtà comuni scie di condensazione che sono durate più a lungo ed hanno assunto forma peculiare per effetto delle condizioni meteorologiche".

Questa conclusione è in accordo con in risultati delle mie ricerche nel senso che in un anno di osservazione del cielo di Milano non ho trovato prove forti, inattaccabili e certe che le scie chimiche esistano.
Tuttavia, come i lettori di questo blog ormai sanno, ho trovato delle interessanti evidenze di possibili anomalie nelle scie osservate in certi giorni, basate su una incongruenza tra caratteristiche della scia e dati atmosferici. Tali prove devono essere assolutamente verificate e discusse con un esperto di fisica di atmosfera prima di essere considerate delle vere prove.
Il punto della situazione sulla questione delle scie chimiche potrebbe, a mio avviso, allora essere così riassunto.
Le scie di aereo che osserviamo nei nostri cieli sono quasi sempre spiegate dalla teoria scientifica di formazione delle contrails. Tuttavia, in particolari giornate si osservano delle scie per le quali si fa molta fatica a trovare una spiegazione basata sulla teoria scientifica. Le presunte anomalie si basano sulla osservazione di scie persistenti od espanse con condizioni atmosferiche che non prevedono persistenza od espansione. Secondo questa visione, queste potenziali scie anomale si formerebbero alle normali quote di volo dove si formano le scie di condensa (8-11mila metri) e sarebbero del tutto simili alle scie di condensazione. Il loro riconoscimento potrebbe essere effettuato solo attraverso complicati calcoli basati sui valori di umidità atmosferica e sulla stima della quota delle scie stesse.
Non dimenticherei poi la questione degli oggetti sferoidali volanti, questione ancora aperta. Più volte in questo blog ho affrontato la questione di possibili oggetti sferoidali di origine e funzione non nota osservate in apparente prossimità di scie di aereo. Questo aspetto, anche se certamente da verificare e confermare, andrebbe tenuto presente nella discussione almeno come ipotesi di lavoro.
E' necessario infine dire che sulla rete sono presenti informazioni sulle scie chimiche caratterizzate da errori di valutazione del fenomeno scie. Tali informazioni potrebbero indurre un neofita a ritenere che esistano evidenze dell'esistenza delle scie chimiche.
La situazione attuale è dunque la seguente: al momento non ci sono prove certe dell'esistenza di anomalie, ma esistono degli interessanti dati che, se verificati e confermati, potrebbero provare l'esistenza di anomalie nei cieli.

Bene. Appurato quale sia la situazione, come si pongono le persone di fronte all'affascinante mondo delle scie chimiche?
Fondamentalmente in 4 modi.

1) Non esistendo prove dell'esistenza delle scie chimiche, alcune persone ritengono che tutta la tematica sia semplicemente una bufala. Queste persone quindi non prendono assolutamente in considerazione che le scie chimiche possano esistere.

2) Alcune persone, pur conscie che non ci siano al momento prove dell'esistenza delle scie chimiche, continuano a osservare il cielo per verificare se le scie di aereo che vediamo possano essere sempre spiegate dalla teoria scientifica delle contrails oppure no. Io faccio parte di questa categoria (categoria per altro molto ristretta) dedita alla investigazione scientifica sulla verifica dell'esistenza delle scie chimiche.

3)
Alcune persone, nonostante l'assenza di prove certe, ritengono che le scie chimiche esistano e che sia in atto una operazione di irrorazione continua dei cieli. Ci sono persone che ritengono che vengano sparsi alluminio e bario in cielo e che aerei rilascino scie a 2000-4000 metri.

4)
Ci sono infine persone che si sono appena affacciate alla tematica e che quindi ancora non si sono fatte una idea (in bocca al lupo ragazzi, non avete idea di cosa vi aspetti, ma avrete da che divertirvi! :)

Un A319 con scia nel cielo sopra Milano.

Bene. Sulla base di questa situazione, che scopo ha un blog sulle scie chimiche? Perché qualcuno dovrebbe utilizzare il proprio tempo libero per fare un blog sulle scie chimiche? E se proprio qualcuno volesse farlo, quali dovrebbero essere gli obiettivi strategici di tale blog?
Io credo che si possa fare un blog sulle scie chimiche fondamentalmente per tre motivi:

1) Per far conoscere la tematica delle scie chimiche, fornendo ad un lettore neofita tutti gli elementi necessari perché possa farsi una opinione sulla tematica nel modo più corretto, e fornendo ad un lettore che già conosce la materia gli elementi per correggere eventuali errori di valutazione causati da mancanza di informazioni o dalle informazioni non corrette recuperate sulla rete.

2) Per divulgare i risultati delle proprie ricerche atti a verificare se le scie chimiche esistano o meno. E' ovvio che se non si trovassero prove convincenti, l'attività di ricerca non potrebbe durare in eterno.

3)
Perché è divertente! :)

Vediamo allora nello specifico come conseguire questi obiettivi strategici. Vediamo cioè quali dovrebbero essere gli obiettivi specifici di un blog sulle scie chimiche. Ne ho elencati sette.

1) Ipotesi da verificare. Per prima cosa, in un blog sulle scie chimiche dovrebbe essere ben chiaro che la questione scie chimiche è una ipotesi da verificare basata su impressioni, che al momento non ci sono prove e che vari Ministri si sono espressi più volte sulla questione ribadendo la normalità del fenomeno scie come spiegazione più probabile.

2) Le normali scie di condensazione. Un sito sulle scie chimiche dovrebbe spiegare bene, con estrema chiarezza ed in maniera esaustiva, quale sia la teoria scientifica della formazione delle scie di aereo. Chi si avvicina alla tematica delle scie chimiche senza senza sapere nulla di scie e di aerei rischia infatti di rimanere invischiato nella ragnatela degli errori che riguardano le scie di aereo presenti sul web. E' bene quindi che chi si avvicini alla tematica, possa trovare on line del materiale chiaro che lo informi su cosa siano le normali scie di aereo. Questo è un punto fondamentale. Per comprendere se un fenomeno è anomalo, è assolutamente necessario capire quale sia il fenomeno normale. Il neofita che si avvicina alla tematica avrà così una possibilità in più di farsi una idea corretta di cosa siano le normali scie di condensazione di aereo. Per fare un esempio, un sito sulle scie chimiche dovrebbe informare sul fatto che è normale che una scia duri anche ore, e che si sa ciò da oltre 50 anni.

3) Gli aerei.
I protagonisti della nostra storia sono gli aerei. E' dunque importante che chi si avvicini alla tematica conosca bene i modelli di aerei per poi non effettuare errori di valutazione durante le analisi. Un blog sulle scie chimiche dovrebbe quindi fornire informazioni su come riconoscere i modelli di aerei, su quali siano i principali modelli che solcano i nostri cieli, su come riconoscere le compagnie aeree.

4) Correggere gli errori. Sulla rete sono presenti delle analisi del fenomeno scie di aereo caratterizzate da errori di valutazione. Chi si affacciasse alla tematica e incontrasse tali errori potrebbe farsi una opinione basata su errori di valutazione. Inoltre, un neofita che effettui analisi delle scie di aereo senza una adeguata preparazione su scie e aerei, potrebbe effettuare egli stesso degli errori di valutazione.
Allora, una delle attività principali di un blog sulle scie chimiche dovrebbe essere quella di mostrare quali siano gli errori tipici che si commettono durante una analisi di scie. In questo modo verrebbero fornite utili informazioni grazie alle quali una persona i) potrebbe valutare le prove dell'esistenza delle scie chimiche che trova sulla rete con la giusta criticità e ii) potrebbe effettuare analisi di scie in maniera corretta evitando inutili errori.

5) Come analizzare le scie. Un altro punto fondamentale è quello di spiegare bene quali siano le metodiche di analisi che una persona interessata alla tematica potrebbe utilizzare per verificare la esistenza delle scie chimiche. La cosa migliore per una persona interessata è infatti quella di effettuare personalmente le proprie verifiche.

6) Spiegare il metodo scientifico. Questo è un punto fondamentale. Il metodo scientifico, la modalità da seguire per condurre una investigazione scientifica, è un qualcosa che non è naturalmente presente nella nostra formazione. Anzi, noi tendiamo ad affidarci alle impressioni più che alla evidenza sperimentale. E' quindi importante spiegare come debba essere condotta una investigazione scientifica (ad esempio, importanza dei controlli, delle verifiche, delle prove positive e negative etc).

7) Divulgare i risultati. I risultati delle analisi di verifica dell'esistenza di anomalie si basano su complicati calcoli schemi e diagrammi e quindi non sempre sono di facile lettura per chi non abbia dimestichezza con la letteratura scientifica. Di conseguenza sarebbe bene affiancare alla divulgazione scientifica dei risultati una divulgazione di più facile lettura.

A titolo di esempio riporto alcuni articoli che ho pubblicato sul blog seguendo gli obiettivi testè citati.
-Spiegazione del metodo scientifico di analisi. "La porta dal vetro smerigliato"
-Spiegazione della teoria di formazione delle contrails. "La formazione, la persistenza e la crescita delle scie di condensazione di aereo"
-Descirizone del metodo di analisi da seguire per verificare l'esistenza di scie chimiche. "Ed è subito scia "
-Spiegazione di come stimare la quota di un aereo. "Il riconoscimento del modello di un velivolo"

Questo è dunque il punto attuale sulla questione scie chimiche.
Chi entra nel mondo delle scie chimiche incontrerà un mondo incantato e affascinante fatto di buoni, cattivi, lotta per il bene e il male, ma fatto soprattutto di tanti errori e di informazioni sbagliate. In assenza di una adeguata preparazione sulle scie e sugli aerei, un neofita potrebbe inizialmente perdersi nella fragile ma affascinante impalcatura delle scie chimiche. Ad un certo punto però, inevitabilmente, tutti, chi prima chi dopo, si troveranno di fronte a un bivio: continuare a credere alle scie chimiche senza verificare quello a cui si crede, oppure verificare personalmente come stanno le cose e abbandonare il mondo incantato.
Con il mio lavoro tento di offrire una strada più rapida per effettuare questa verifica. Io ci ho messo un pochino per comprendere come stanno le cose, e quindi vorrei facilitare la dolorosa fase del distacco dal mondo incantato, o evitare ai neofiti di permanere a lungo in quel mondo (anche se è una esperienza divertente e sicuramente molto istruttiva :)
Spero quindi che il mio lavoro possa servire ad una migliore comprensione della tematica scie di aereo e scie chimiche a chi si debba formare una opinione sulla tematica delle chemtrails.

Ricordo, per concludere, che fotografare scie, aerei, e effettuare le analisi di verifica della teoria della contrails, è soprattutto una attività divertente e appassionante. Tale entusiasmo, insieme con la ricerca della verità, e al piacere di condividere con i lettori le mie osservazioni, sono le forza che sostengono questo blog, il cui continuo aggiornamento è un impegno sicuramente oneroso soprattuto per il tempo dedicato.
La condivisione delle proprie osservazioni diventa quindi il quarto obiettivo strategico di un blog sulle scie chimiche.

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giovedì 20 novembre 2008

Le risposte alle recenti interrogazioni parlamentari sulle scie chimiche

Sono venuto a sapere solo ieri (un po' in ritardo ;) che sono state pubblicate le risposte scritte del Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare Roberto Menia alle interrogazioni sulle scie chimiche presentate dall'On. Sandro Brandolini (interrogazione del 5 giugno 2008) e dell'On. Antonio di Pietro (interrogazione del 17 settembre 2008).

Riporto i link alle due risposte.


lunedì 17 novembre 2008

Le scie "resistenti"

Domenica 8 novembre è stata una giornata estremamente interessante per quel che riguarda l'osservazione di scie di aereo nel cielo di Milano. Il cielo azzurro e pulito e l'assenza di nuvole hanno permesso infatti una ottimale osservazione delle scie. Particolari scie persistenti, espanse e "resistenti" sono state osservate.
In questo, ahimè, lungo e complesso post (non si poteva fare altrimenti) descrivo, analizzo e discuto questa giornata di scie.

1. La giornata.

La mia osservazione delle scie è iniziata verso le 11:20 dell'8 novembre 2008. A quell'ora ho potuto osservare proprio sopra la mia casa una croce di scie persistenti ed espanse che ha ovviamente catturato la mia attenzione.

La croce di scie espanse.



Particolare dell'incrocio di scie.


Come ormai ben sappiamo, le scie persistenti ed espanse (ricordo ancora una volta che le scie di condensazione di aereo sono fatte di ghiaccio) si formano solo con ben determinati valori di umidità relativa in quota. In particolare, una scia persiste e si espande solo se la umidità relativa atmosferica eguaglia o eccede la saturazione su ghiaccio. Trovandosi in queste condizioni particolari di umidità, il ghiaccio che forma la scia non sublima (non passa cioè a vapore) e, anzi, ulteriore ghiaccio si deposita sulla scia (la umidità atmosferica sovrasatura condensa sulla scia aumentandone il budget di ghiaccio). La scia persiste e continua ad espandersi fino a che l'umidità relativa si mantiene sopra saturazione su ghiaccio o fino a quando la scia "precipita" in una zona sottosatura.
Le scie persistenti osservate erano circa 3, 4 ed erano presenti ammassate.

Due foto dell'ammasso di scie espanse.



Dopo aver osservato questo ammasso di scie persistenti, davvero spettacolare per forma e dimensione, ho osservato solamente scie di tipo non persistente, scie cioè che sublimano nel giro di secondi o al massimo minuti. Particolarmente interessante il fatto che mentre osservavo il passaggio degli aerei con scie non persistenti, le scie persistenti espanse ed enormi viste prima erano ancora ben presenti in cielo, ma non se ne formavano di nuove.
Davvero spettacolare il contrasto che si veniva a formare quando un aereo con scia non persistente volava su uno sfondo dato da una delle scie espanse.
Vediamo alcuni esempi.

Aereo con scia non persistente e sullo sfondo una scia espansa. Immagine processata.


Nano-scia e scia gigante.

Spettacolare il confronto tra la nano-scia e la enorme giga-scia espansa.
Ho raccolto in un filmato, pubblicato nel precedente post, alcune riprese video di aerei con scia effettuate l'8 novembre. Gli aerei con scia non persistente volano su uno sfondo costituito dalle scione espanse.

Interessante poi sottolineare che l'ammasso di scie espanse visto alle 11:20 è stato visibile sino alle ore 13:06.

L'ammasso di scie espanse alle 13:06. Si distinguono ancora le scie originarie.

La persistenza di queste scie è stata quindi di almeno di una ora e 40 minuti. Questo è un dato importante. Dalla letteratura scientifica, sappiamo infatti che una scia per permanere a lungo, non solo ha bisogno di umidità sopra saturazione ghiaccio, ma ha bisogno che la umidità ecceda la saturazione in modo significativo. Il lavoro di Wender e coll. del 2005 [1], in particolare, prevede che per le scie con persistenza di più di un'ora sia necessaria una umidità relativa intorno all'80% a temperatura di circa -55°C (si vedano i valori esatti nel lavoro di Wendler).
Infine, alle 13, ora dei radiosondaggi, oltre all'ammasso di scie sono state visibili numerose scie di tipo non persistente ed un solo frammento di scia persistente, con persistenza di almeno 20 minuti. Per il resto il cielo era fondamentalmente pulito.

2. Analisi dei dati atmosferici

Vediamo ora l'analisi di Appleman della giornata e l'analisi dei valori di umidità. Per una spiegazione dei prossimi grafici si veda un precedente post che spiega dettagliatamente la materia.

Diagramma di Appleman relativo alle misurazioni atmosferiche di Milano Linate delle ore 12Z.

Dal grafico si evince che potevamo aspettarci scie su Milano a partire dai 9160 metri in su (riga verde sul grafico), non ce le aspettiamo dai 7770 metri in giù mentre abbiamo una incertezza per le quote comprese tra 8600 e 8900 metri.
Vediamo poi il grafico di umidità relativa/temperatura.

Grafico umidità relativa/temperatura relativo alle misurazioni di Milano Linate delle 12z (pallini rossi). E' indicata la umidità relativa necessaria alle varie temperature per avere persistenza (pallini verdi).

Dal grafico si evince che a due quote, 8633 e 9516 metri, abbiamo valori di umidità prossimi alla saturazione. Tuttavia, a 8633 metri il criterio di Appleman è al limite (le condizioni per la formazione delle scie non sono nette), mentre a 9516 è soddisfatto.

3. Discussione dei dati presentati

La situazione osservata l'8 novembre può essere così riassunta:

1) Alle 11:20 ho osservato scie espanse. Queste scie si sono formate in una atmosfera dove erano ovviamente presenti le condizioni per la i) formazione e per la ii) persistenza delle scie.
2) Queste scie hanno persistito a lungo, necessitando quindi di alti valori di umidità relativa, ma nel contempo non si sono formate nuove scie persistenti.
3) Alle 12Z, ora dei radiosondaggi, le scie espanse erano ancora visibili. I dati della sonda mostrano che avevamo a quell'ora umidità di poco sotto la saturazione su ghiaccio (non agli alti valori richiesti per la lunga persistenza). Alle 12Z si sono viste scie non persistenti ed un solo frammento di scia persistente.
Bene. Si tratta di una situazione che mi ha sicuramente sorpreso. Mi ha sorpreso aver visto solamente 3-4 scie espanse delle 11:20. Me ne sarei aspettato molte di più. Poiché le scie espanse hanno resistito più di un ora senza sublimare, vuol dire che per più di un ora è stato presente uno strato di umidità sovrasatura. Ma perché non ho visto altre scie espanse allora?
Come sempre, prima di parlare di anomalie aspettiamo e cerchiamo per prima cosa delle spiegazioni "normali" al fenomeno che ci stupisce.
Se quanto abbiamo visto è tutto normale, la teoria delle scie di condensazione deve essere in grado di spiegarlo.
Proviamo quindi a fornire delle spiegazioni "normali" di quanto visto. Ne fornisco alcune. Il discorso è un tantino complesso (solo apparentemente) ma non può essere altrimenti. Se le scie chimiche davvero esistono, esse saranno del tutto simili alle scie normali, ed eventuali differenze tra scie chimiche e scie di condensa saranno molto sottili e necessiteranno analisi particolarmente complesse.

Possibili spiegazioni "normali" di quanto visto dalle 11:20 alle 13:00, intervallo di tempo per il quale non conosciamo i valori di umidità in quota.
1) Dopo la formazione delle scione espanse, la temperatura in loco si è alzata in modo che non esistessero più le condizioni per la formazione delle scie. E' stato un cambiamento rapidissimo, appena dopo la formazione! La umidità relativa si è ovviamente abbassata ma non tantissimo, poiché le scie continuavano a persistere. In conclusione nella atmosfera dove si sono formate le scie non ci sarebbero più state le condizioni per la formazione di nuove scie, ma sarebbero rimaste le condizioni perché le vecchie scie continuassero a persistere :-/
2) Nella zona dove si sono formate le scione sarebbero cambiate rapidissimamente le condizioni e di temperatura e di umidità e non si sarebbero più potute formare più scie. Tuttavia Le scione espanse sarebbero "precipitate" in un'altra zona atmosferica a più bassa quota nella quale l'umidità era sempre sopra saturazione ma dove la temperatura non permetteva la formazione di nuove scie. :-/
3) Le scie persistenti osservate si sarebbero formate in un ambiente sovrasaturo che si sarebbe rapidamente esaurito. Per questo non si sarebbero formate più altre scie persistenti. Tuttavia, poiché le scione erano presenti in banchi (in ammassi) esse avrebbero resistito anche senza saturazione. Questo ad esempio accade per i cirri e quindi potrebbe accadere anche per le scie.
4) Nella zona sovrasatura dove si sono formate le scione non sarebbero transitati più aerei. Una casualità. :-/

Possibili spiegazioni "normali" di quanto visto all'ora dei radiosondaggi.
1) Alle 12Z abbiamo visto tante scie non persistenti, un solo frammento di scia persistente e le scione espanse delle 11. Il cielo era fondamentalmente pulito. La sonda ha misurato due valori di umidità di poco sotto satuarazione. Avendo visto solo un frammento di scia espansa, e tante scie non persistenti credo che la sonda abbia misurato bene e non abbia sottostimato. Tuttavia le scione espanse, resistentissime, continuavano ad esistere. Ancora, la spiegazione migliore è che le scie in banchi riuscirebbero a persistere anche sotto saturazione.
2) Le scione espanse potrebbero essere ricadute a 8mila metri circa dove si hanno condizioni prossime alla saturazione. Se in questo caso la sonda avesse sottostimato, e se il criterio di Appleman non fosse soddisfatto per quella quota (siamo al limite), le scie avrebbero potuto persistere e non si sarebbero formate nuove scie persistenti.
3) Ovviamente ci sarebbe anche la possibilità che le scie espanse potrebbero essere finite in una zona sovrasatura molto lontana dalla sonda e quindi in una zona non misurata.

Le spiegazioni come visto esistono, anche se mi sembrano un pochino macchinose.
Proviamo allora a fornire una spiegazione che si basa sulle scie chimiche. Le scie delle 11:20 non sarebbero normali scie di condensazione. Tale spiegazione è ovviamente una ipotesi.

Spiegazione "anomala".
L'ammasso di scie espanse non sarebbero formato da scie di condensazione ma da scie di natura diversa dalle scie di condensazione. Il fatto di non vedere altre scie persistenti e di non avere valori di umidità relativa sopra saturazione mostrerebbe che le scione espanse non erano qualcosa di naturale.

Bene. Quale è la spiegazione migliore al fenomeno?
A istinto direi che la spiegazione "anomala" è più semplice, diretta, immediata e fa quadrare tutto. Le spiegazioni "normali" mi sembrano complesse e macchinose. Tuttavia sappiamo bene che la scienza non si basa sulle impressioni ma sulle prove e sui dati.
La cosa migliore da fare al momento sarebbe chiedere il parere ad un esperto di contrails.
In ogni caso, per parlare di anomalie sarebbe necessario poter escludere tutte le spiegazioni "normali". Ma le spiegazioni "normali" esistono, e anche se farraginose, non possono essere al momento escluse, e per cui non possiamo parlare di anomalie.
Spero si possa aprire una discussione critica su questi dati con i lettori del blog per conoscere la opinione di più persone su quanto visto l'8 novembre.

Conclusioni

Le scie osservate domenica 8 novembre 08 sono normali scie di condensazione espanse o sono scione chimiche?
Al momento non lo so. Tuttavia, anche se un po' a fatica, la teoria delle scie di condensa riesce a spiegare il fenomeno. Non potendo al momento quindi escludere le spiegazioni "normali" del fenomeno, per il momento e fino a prova contraria identifico le scie osservate come scie di condensazione.
Se un esperto di contrails escluderà che le scie osservate possano essere spiegate dalla teoria delle scie di condensazione, demolendo le mie spiegazioni "normali", potremo parlare di scie chimiche.
Concluderei questo articolo così come si è conclusa la giornata dell'8 novembre. Con questo cielo. Ovviamente haarpizzato ;-))

8 Novembre, tramonto.


Referenza

[1] G. Wendler, M. Shulski, and B. Hartmann. Potential climatic effects of cirrus contrails for the subarctic setting of Fairbanks, Alaska. Theor. Appl. Climatol. 81, 149–159 (2005).

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sabato 15 novembre 2008

Scie persistenti e non persistenti

Domenica 8 novembre 2008 sono state visibili nel cielo di Milano scie persistenti ed espanse insieme a scie non persistenti. Le scie hanno dato origine a spettacolari contrasti.
L'analisi e la discussione della giornata dell'8 novembre, giornata particolarmente interessante, verrà pubblicata nel prossimo post.
Intanto, presento alcune riprese video delle scie osservate l'8 novembre. Si noti che gli aerei che rilasciano scie non persistenti volano su uno sfondo bianco costitutito dalle enormi scie espanse.

Video: Persistent and not persistent aircraft trails.


mercoledì 12 novembre 2008

Confronti

Nella trasmissione Rebus sulle scie chimiche registrata ormai un anno fa dissi che la prova del laser (prova che dimostrerebbe l'esistenza di scie anomale a bassa quota) mi convinceva e che tale prova, se ripetuta, poteva essere pubblicata.
Molte cose sono cambiate da quel giorno. Fondamentalmente è cambiata la mia preparazione sulle scie di aereo e, soprattutto, ho accumulato una notevole serie di osservazioni del cielo della mia città. In base alle mie osservazioni posso ora dire che non ho trovato alcuna evidenza di scie a bassa quota su Milano.
Sentendomi in dovere di essere estremamente chiaro su questo aspetto della discussione sulle scie chimiche, nel post di oggi riporto un ulteriore esempio di cosa sia un aereo a bassa quota e cosa sia un aereo ad alta quota con scia.
Riporto in particolare delle fotografie scattate a Milano l'8 ottobre 2008 intorno alle 18:00.

Vediamo per prima cosa una foto di un aeromobile in decollo da Linate. Si tratta di un chiaro esempio di aereo a bassa quota.

Aereo in decollo da Linate. Ore 17:53.

Particolare del velivolo.

L'aereo è un Airbus A319-112 Alitalia.
Pochi minuti dopo, alle 17:56, passa un altro apparecchio, anch'esso decollato da Linate, un ulteriore esempio di aereo a bassa quota.

Il secondo aereo decollato da Linate.


Particolare dell'apparecchio.

L'identificazione dell'apparecchio è facilitata dal fatto che nella foto si legge il codice di registrazione dell'apparecchio. Il codice di registrazione è una sigla alfanumerica che identifica inequivocabilmente uno specifico apparecchio.

Codice di registrazione dipinto sull'aereo.

Il codice è I-BIXl. Tale codice corrisponde ad un Airbus A321-112, ovviamente Alitalia.
Alle ore 18:20 infine, transita sulla città, un aereo con scia.

Aereo con scia.

Vediamolo a focale più alta (a zoom ottico maggiore).

Si tratta di un Airbus A320. Baso l'identificazione sulla efficace sovrapposizione della foto dell'apparecchio con il disegno in scala dell'A320 (la procedura è spiegata in dettaglio in un precedente post). La compagnia non è identificabile.

Sovrapposizione tra l'aereo della foto e lo schema in scala dell'A320.

L'A320 è lungo 37, 57 m mentre l'A319 visto prima è lungo 33,84 m. Si tratta di due apparecchi abbastanza simili.
Confrontiamo ora le fotografie dei due apparecchi. Sono state effettuate alla medesima distanza focale (cioè allo stesso zoom) ed alla stessa risoluzione (83mm, zoom ottico 18X).

Confronto.

Il confronto mostra eloquentemente cosa è un aereo a bassa quota (sinistra) e cosa è un aereo ad alta quota con scia (destra).
In più di un anno di osservazioni del cielo non ho trovato alcuna evidenza di aerei a bassa quota, come quello a sinistra nella foto, che rilascino scie come l'aereo ad alta quota a destra nella foto.

Nota sul copyright

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lunedì 10 novembre 2008

Festa di aerei

Sabato 8 novembre, per le celebrazioni del 90° anniversario della fine della prima Guerra Mondiale, dei colorati velivoli ad elica hanno inscenato duelli aerei nei cieli di Milano. Successivamente, alcuni caccia militari hanno incrociato sul capoluogo lombardo compiendo evoluzioni a bassa quota, in un assordante rumore.
Non sapevo della manifestazione e di conseguenza, mentre fotografavo i normali aerei con scia (la giornata era caratterizzata dalla presenza di tante scie in un cielo particolarmente pulito) ho sentito un forte rumore di motore ad elica e sono rimasto sorpreso quando ho visto arrivare due aeroplani del passato (si tratta in realtà di repliche) a bassissima quota! Ho pensato allora: "Non saran mica questi i famosi aerei chimici??" ;-))
I due aeroplani a un certo punto hanno rilasciato anche due belle fumate. Ma tutto questo è stato nulla in confronto all'assordante e incredibile rumore dei caccia che svolazzavano sulla città compiendo giravolte.

Queste sono alcune foto della giornata. Un resoconto della giornata di scie di condensazione (giornata estremamente interessante) verrà invece pubblicato nei prossimi giorni.

Tre foto degli aerei ad elica.



Gli aerei ad elica rilasciano fumate a bassa quota.

Questo invece è un breve video con riprese dei simpatici aeroplani.

Video: Festa di aerei



Queste sono invece alcune foto dei caccia militari. Davvero una impresa fotografarli poiché la loro apparizione è stata di brevissima durata vista la bassissima quota e l'altissima velocità.

Un caccia su Milano.

Particolare del velivolo.

Due Eurofighter in volo parallelo.

Particolare di uno dei velivoli.

Molto interessante, infine, è stato osservare la fumata degli aeroplani ad elica. Si è trattato infatti del primo esempio di emissione provocata a bassa quota che abbia visto. Chi ha osservato gli aerei con fumata di sabato 8 novembre si è allora potuto rendere bene conto di cosa sia una scia a bassa quota: un fenomeno, come avevo già scritto, che ci lascia tutti a bocca aperta. Se tale fenomeno avvenisse frequentemente, se cioè esistessero scie chimiche a bassa quota, ce ne accorgeremmo tutti. Ma le scie a bassa quota non ci sono. Le scie degli aerei stanno infatti bene in alto.
Per confrontare i due fenomeni riporto una ulteriore foto delle fumate a bassa quota e una foto di un aereo con scia che transitava su Milano mentre gli aeroplanini giocavano alla guerra.

Le fumate a bassa quota dei simpatici duellanti


Una scia ad alta quota.


La sensazione che si aveva vedendo questi due fenomeni è che si tratta proprio, ovviamente, di fenomeni completamente diversi. Ci sono infatti parecchi chilometri di distanza tra l'aereo con scia di condensazione e quelli con fumate colorate.

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sabato 8 novembre 2008

Aerei a bassa quota

Domenica 2 novembre 2008 si sono potuti osservare nel cielo di Milano, oltre a numerosi aerei ad alta quota con scia (alcuni dei quali mostrati nel precedente post), alcuni aerei a bassa quota.
Il sorvolo di aerei a bassa quota è un fenomeno frequente a Milano, e l'osservazione di tale fenome è un ottimo esercizio per imparare a riconoscere i modelli degli aerei.
In questo articolo mostro alcune fotografie di tre aerei, di tre differenti modelli e compagnie aeree, che hanno sorvolato Milano domenica scorsa. Riporto per confronto, per ciascun modello di aereo, dei link di altre fotografie a più alta risoluzione.

1. Boeing 777-200

Due foto di un Boeing 777-200 Alitalia.



Particolare del velivolo.


Esempi di foto di B777-200 Alitalia: 1, 2, 3.

2. Airbus A330-200

Due foto di un Airbus A330-e00 Livingston. Sullo sfondo, nella prima foto, una scia persistente ed espansa.


Particolare dell'A330-200.

Esempi di A330-200 Livingstone: 1, 2, 3.

3. Boeing 767-300

Un Boeing 767-300 della compagnia Air Italy.

Particolare dell'apparecchio.


Il 767 vola verso il suo destino..


Esempi di B767-300 Air Italy: 1, 2, 3

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