mercoledì 12 novembre 2008

Confronti

Nella trasmissione Rebus sulle scie chimiche registrata ormai un anno fa dissi che la prova del laser (prova che dimostrerebbe l'esistenza di scie anomale a bassa quota) mi convinceva e che tale prova, se ripetuta, poteva essere pubblicata.
Molte cose sono cambiate da quel giorno. Fondamentalmente è cambiata la mia preparazione sulle scie di aereo e, soprattutto, ho accumulato una notevole serie di osservazioni del cielo della mia città. In base alle mie osservazioni posso ora dire che non ho trovato alcuna evidenza di scie a bassa quota su Milano.
Sentendomi in dovere di essere estremamente chiaro su questo aspetto della discussione sulle scie chimiche, nel post di oggi riporto un ulteriore esempio di cosa sia un aereo a bassa quota e cosa sia un aereo ad alta quota con scia.
Riporto in particolare delle fotografie scattate a Milano l'8 ottobre 2008 intorno alle 18:00.

Vediamo per prima cosa una foto di un aeromobile in decollo da Linate. Si tratta di un chiaro esempio di aereo a bassa quota.

Aereo in decollo da Linate. Ore 17:53.

Particolare del velivolo.

L'aereo è un Airbus A319-112 Alitalia.
Pochi minuti dopo, alle 17:56, passa un altro apparecchio, anch'esso decollato da Linate, un ulteriore esempio di aereo a bassa quota.

Il secondo aereo decollato da Linate.


Particolare dell'apparecchio.

L'identificazione dell'apparecchio è facilitata dal fatto che nella foto si legge il codice di registrazione dell'apparecchio. Il codice di registrazione è una sigla alfanumerica che identifica inequivocabilmente uno specifico apparecchio.

Codice di registrazione dipinto sull'aereo.

Il codice è I-BIXl. Tale codice corrisponde ad un Airbus A321-112, ovviamente Alitalia.
Alle ore 18:20 infine, transita sulla città, un aereo con scia.

Aereo con scia.

Vediamolo a focale più alta (a zoom ottico maggiore).

Si tratta di un Airbus A320. Baso l'identificazione sulla efficace sovrapposizione della foto dell'apparecchio con il disegno in scala dell'A320 (la procedura è spiegata in dettaglio in un precedente post). La compagnia non è identificabile.

Sovrapposizione tra l'aereo della foto e lo schema in scala dell'A320.

L'A320 è lungo 37, 57 m mentre l'A319 visto prima è lungo 33,84 m. Si tratta di due apparecchi abbastanza simili.
Confrontiamo ora le fotografie dei due apparecchi. Sono state effettuate alla medesima distanza focale (cioè allo stesso zoom) ed alla stessa risoluzione (83mm, zoom ottico 18X).

Confronto.

Il confronto mostra eloquentemente cosa è un aereo a bassa quota (sinistra) e cosa è un aereo ad alta quota con scia (destra).
In più di un anno di osservazioni del cielo non ho trovato alcuna evidenza di aerei a bassa quota, come quello a sinistra nella foto, che rilascino scie come l'aereo ad alta quota a destra nella foto.

Nota sul copyright

Questo articolo può essere pubblicato da chiunque ma senza che vi si effettuino modifiche di alcun genere (è vietata anche la pubblicazione parziale o per parti), indicando sempre l'autore e l'url di questo sito, con link cliccabile se collocato in siti web. Le fotografie dell'articolo possono essere pubblicate ma indicando sempre l'autore e l'url di questo sito, con link cliccabile se collocato in siti web. E' vietato l'utilizzo dell'articolo e/o delle fotografie a fine di lucro.

15 commenti:

altotas ha detto...

Ciao Massimo,
nello spirito complottistico che permea il mio essere sin dal profondo,
voglio ipotizzare che forse anche grazie alla tua preventiva denuncia o curativa di possibili scie a bassa quota,
potrebbero aver evitato nei periodi a venire di rilasciare ipotetiche scie chimiche a bassa quota,
in particolare su grandi città come Milano,
dove è pieno di curiosi fotografi.
A Paularo ad esempio, alle 6.30 di mattina, chi vuoi che gironzoli in un paese deserto a scattare foto di scie,
se non un povero medico di ritorno da una impegnativa visita domiciliare ;)
Ma è solo una provocazione amichevole ;;))
Ciao, buona giornata !

cieliazzurri ha detto...

Ciao Carmine.

Come ho precedentemente scritto, una scia a bassa quota è un fenomeno così evidente che ci lascia a bocca aperta e di cui ci accorgiamo anche senza fotografie.

Sarebbe illogico a mio avviso che una eventuale operazione celata di irrorazione utilizzasse metodi che chiunque potrebbe scoprire. Non avrebbe senso.
Una eventuale operazione celata di irrorazione via scie verrebbe invece effettuata in modo che le scie anomale apparissero del tutto simili alle normali scie di condensazione, per aspetto e quota di rilascio.

E' invece vero che, se le scie chimiche esistessero, una efficace e attenta attività di controllo del cielo da parte degli appassionati della tematica, potrebbe fungere da deterrente o indurrebbe i "malvagi" ad affinare la tecnica :)

In ogni caso, al momento, non ho ancora trovato evidenze forti, inattaccabili e verificate dell'esistenza di anomalie nelle scie osservate nel cielo della mia città.
La migliore identificazione per le scie osservate continua a essere, al momento, quella di scie di condensazione.
Le mie osservazione ed analisi continuano.

Ciao!

Massimo

scie-nziato ha detto...

E' curioso come la stragrande maggioranza di chi è convinto dell'esistenza delle scie chimiche continui a dire che sono generate da velivoli che si trovano a non più di 2-4km.
Onestamente non riesco a spiegarmelo; possibile che, praticamente in tutto il mondo, coloro che denunciano queste cose non si rendano conto che si tratta di velivoli molto, ma molto più alti, di quel che pensano?
E' anche vero che difficilmente si trovano persone con un minimo di cultura aeronautica che facciano tali affermazioni, però ho visto studenti universitari (per esempio futuri ingegneri) non porsi alcun dubbio in proposito.

Boh!, mistero.

Onestamente comprenderei molto di più un ragionamento del genere:
"le scie che vediamo, pur trovandosi a quote che potrebbero essere compatibili con la formazione di contrails, sono chimiche per i seguenti motivi...... ecc. ecc.", invece no, si continua a fare delle quote la colonna portante di tutto il ragionamento e, a mio avviso, non fanno altro che porgere il fianco ad essere derisi.

altotas ha detto...

Considerazioni molto ragionevoli caro Massimo.
Paragonando i famosi cumuletti chimici a bassa quota alle ipotetiche scie chimiche, come potremmo mai dire che quei cumuletti chimici siano effettivamente chimici senza poter vedere la ciminiera da cui originano e senza verificarne la persistenza per bassi valori di umidità relativa !?
Nel caso delle scie chimiche difficilmente potremo contare sul fattore ciminiera, che potrebbe risultare senz'altro camuffato in magistral modo.
L'unico dato è la persistenza per bassi valori di umidità relativa, qualora confermato, oppure presenza di valori idonei di umidita relativa per la persistenza in assenza di scie persistenti.
O ancora prelievo e analisi di un campione di scia in quota, impresa francamente utopica.

Buona serata e buon lavoro !

Hanmar ha detto...

Probabilmente lo hai gia' letto, ma ti avviso di questo:
16 novembre 2008: conferenza sulle scie chimiche a Verona.

Saluti
Hanmar

cieliazzurri ha detto...

Ciao Scie-nziato.

Effettivamente è proprio così. Se le scie chimiche esistono (se) esse devono necessariamente essere prodotte ad alta quota ed avere un aspetto simile alle scie di condensazioni.

Per quanto riguarda le quote, le affermazioni di certuni secondo le quali esisterebbero scie a 2-4mila si baserebbero evidentemente su alcuni errori di interpretazione delle osservazioni delle scie (per chi effettua le stime) e sulla mancata verifica delle stime stesse (per chi non effettua le stime).

Gli errori potrebbero essere:

1) Errore nei calcoli o nella procedura se viene utilizzato un metodo matematico di stima della quota in base ad analisi delle foto.

2) Errore di interpretazione della foto o del video quando si effettua un confronto tra una scia e un corpo nuvoloso.

Inoltre, se una persona non ha nessun riferimento potrebbe errare anche gravemente nella valutazione ad occhio della quota di un aereo semplicemente perché non ha idea di quanto grande appaia un oggetto di 50 metri distante 10 km.

Al fine di correggere questi errori, da qualche tempo sto pubblicando degli articoli atti a:
i) spiegare la metodica di stima della quota di volo di un aereo da una sua fotografia;
ii) mostrare come appaia un aereo a bassa quota e come appaia un aereo ad alta quota.

Con questi articoli cerco proprio di dare dei riferimenti per far comprendere cosa sia un aereo a bassa quota e cosa un aereo a bassa quota, e fornisco spiegazioni su come stimare la quota di una aereo con un semplice metodo in modo che chiunque possa verificare di persona la quota di un velivolo con scia che vola sopra la propria testa.

Poi, se qualcuno leggesse i miei articoli e continuasse a ritenere che esistano scie a 2mila metri, io davvero non saprei più cosa farci :)
L’ultima spiaggia sarebbe osservare insieme a chi pensa che esistano scie a 2mila metri un aereo con scia. Chi ritenesse che le scie vengano prodotto a bassa quota potrebbe dire allora: “Ecco un aereo a 2mila metri”. A quel punto gli si farebbe notare che l'aereo è invece a 10mila metri e così questa persona avrebbe finalmente un riferimento e da quel punto stimerebbe in maniera corretta.

Infine, anche i ricevitori di transponder potrebbero essere utili. Passa un aereo con scia a 11mila metri, il ricevitore dà la quota di volo e così ci rende conto di come appare un aereo a 11mila metri.

cieliazzurri ha detto...

Ciao Michele, no, non sapevo :-|

Chi partecipa?

cieliazzurri ha detto...

Ciao Carmine,

Sì. Quello che possiamo fare è verificare che la teoria di formazione delle scie di condensa riesca a spiegare le scie che osserviamo in cielo.
Se la teoria non riuscirà a spiegare le scie che osserviamo, vorrà dire o che la teoria è errata, o che le leggi della fisica sono cambiate, o che le scie che osserviamo non sono scie di condensa.

Al momento non abbiamo ancora evidenze forti e verificate di ciò.

Ciao

Massimo

scie-nziato ha detto...

Se la teoria non riuscirà a spiegare le scie che osserviamo, vorrà dire o che la teoria è errata, o che le leggi della fisica sono cambiate, o che le scie che osserviamo non sono scie di condensa.


o che i dati che usiamo per verificare la teoria sono errati.

cieliazzurri ha detto...

grazie per l'info Michele

cieliazzurri ha detto...

Sì.

Proprio a tal proposito sarebbe estremamente utile il parere di un ricercatore che si occupa di contrails sulle apparenti discrepanze tra dati atmosferici registrati dalle sonde e scie osservate verificatesi in alcune occasioni e discusse su questo blog. Spero di avere questo parere al più presto.

Per quanto riguarda invece una tua precedente domanda, sto preparando un post sulle effettive quantità di acqua in gioco presenti in atmosfera a 10mila metri.

Ciao

Massimo

^DaNiEl^ ha detto...

E' invece vero che, se le scie chimiche esistessero, una efficace e attenta attività di controllo del cielo da parte degli appassionati della tematica, potrebbe fungere da deterrente o indurrebbe i "malvagi" ad affinare la tecnica :)

infatti è proprio quello che è successo

Effettivamente è proprio così. Se le scie chimiche esistono (se) esse devono necessariamente essere prodotte ad alta quota ed avere un aspetto simile alle scie di condensazioni.

perchè mai dovrebbero essere prodotte solo ad alta quota? se c'è bisogno di scie a bassa quota non possono certo irrorare a 9000 metri, tanto chi vuoi che noti la differenza?

cieliazzurri ha detto...

Ciao Daniel.

Per quanto riguarda l’attività di controllo che funge da deterrente, se le scie chimiche esistono potrebbe essere che sia davvero andata così. Ribadisco il se ;-)

Per quanto riguarda le scie a bassa quota invece, chiunque si accorgerebbe di una bianca e intensa scia a 2mila metri equiparabile per forma e dimensione alle scie di condensazione.
Per cui noi non vediamo tali scie a bassa quota i) o perché le scie chimiche non esistono ii) o perché, se esistono, nessuno effettuerebbe una irrorazione visibile a 2mila metri.
Se le scie chimiche esistono e se esse sono equiparabili per forma e dimensione alle scie di condensazione, esse devono necessariamente essere prodotte ad alta quota. Solo così potrebbero essere camuffate da scie normali.

Se un ipotetico malvagio avesse invece la necessità di irrorare a bassa quota, certamente non lo farebbe con immense e bianche scie che chiunque scoprirebbe.

Ciao!

^DaNiEl^ ha detto...

ribadisci il se perchè non hai potuto vedere l'evoluzione del fenomeno negli ultimi 4 anni.

Se un ipotetico malvagio avesse invece la necessità di irrorare a bassa quota, certamente non lo farebbe con immense e bianche scie che chiunque scoprirebbe.

beh dipende da quello che devi spruzzare. per le quote intermedie 4000-5000-6000 puoi sempre spacciarle per scie di condensa e solo chi osserva molto il cielo per diverse ore consecutive
( pochissimi ) si accorgerà delle anomalie.

cieliazzurri ha detto...

Però, in più di un anno di osservazione del cielo di Milano non ho riscontrato evidenze di scie alle quote di 4-6mila metri equiparabili alle scie di condensazione.

Se le scie chimiche esistono, a mio avviso esse sono state progettate in modo da essere indistinguibili dalle normali scie di condensazione. E a quel punto diventa difficilissimo riuscire a dimostrare l’anomalia.

Il discorso scie chimiche a mio avviso va affrontato così: la dimostrazione dell’esistenza di scie diverse dalle scie di condensazione nei nostri cieli passa attraverso prove forti, certe, inattaccabili e verificate.
Al momento non ho queste prove.
Ho delle possibili evidenze di anomalie nelle scie osservate, ma questi dati devono essere ancora verificati da altri ricercatori.