lunedì 26 gennaio 2009

L'Airbus A319 EasyJet

Nel post di oggi pubblico alcune fotografie di un aeromobile che tutti gli appassionati di scie e aerei avranno sicuramente osservato o financo fotografato o filmato, e sul quale molti di noi sono sicuramente saliti: l'Airbus A319 della compagnia EasyJet.
L'Airbus A319 è un piccolo aereo, lungo poco più di 33 metri, ed è un abituale frequentatore dei cieli di Milano. In particolare i cieli della mia città sono spesso solcati da A319 della compagnia EasyJet, compagnia facilmente riconoscibile a causa della caratteristica e vivace livrea bianco-arancione.
Gli A319 EasyJet sorvolano Milano sia in transito ad alta quota (è quindi possibile vedere tali apparecchi rilasciare delle belle scie sulla città) ma anche a bassa quota, vista la vicinanza alla città di due aeroporti dove la EasyJet fa scalo. E' bene quindi imparare a conoscere questo simpatico e assiduo frequentatore dei nostri cieli.
Vediamo allora delle fotografie di A319 EasyJet ripresi a differenti quote di volo ed anche a terra, utilizzando una macchina fotografica ad alto zoom.

Le fotografie

Iniziamo da una fotografia di un aeromobile in volo nei cieli di Milano mentre rilascia una scia, scattata alle 12:20 del 10 novembre del 2007. La foto originale ha una risoluzione di 3264 x 2448 px2 distribuiti su un sensore con base di 5,76 mm (ricordo che blogger ridimensiona le immagini a una ris. max di 1600 x 1200 px2); la distanza focale è di 83 mm. L'apparecchio è lungo nella foto originale 143 px.


Vediamo un particolare dell'apparecchio da cui si riconosce la caratteristica sagoma dell'A319 e la inconfondibile livrea bianco-arancione EasyJet.


Possiamo sapere a che quota stava volando questo simpatico A319 con scia? Sì, possiamo. Come più volte spiegato in questo blog, conoscendo alcuni parametri della fotografia di un aereo e alcune caratteristiche della fotocamera utilizzata, e conoscendo la lunghezza reale dell'aereo, con una semplice formula* possiamo stimare in maniera discretamente accurata a che distanza l'apparecchio si trovava da noi e, in ultima istanza, a che quota stava volando.
In questo caso un semplice calcolo fornisce per la distanza aereo/macchina fotografica un valore superiore agli 11mila metri. Considerando un angolo di elevazione compreso tra 70° e 90° (inclinazione della macchina rispetto al suolo) possiamo stimare una quota di volo compresa tra i 10mila e gli 11mila metri circa.
E visto che nella foto c'è una bella sciona, possiamo possiamo sapere se quel giorno a quella quota esistevano le condizioni per la formazione di scie di condensazione? Sì, possiamo. Il 10 novembre 2007, le condizioni atmosferiche erano sicuramente idonee per la formazione di scie di condensazione dai 10mila metri in su.
Presi insieme, questi dati permettono di identificare l'aereo che appare nella foto come un A319 EasyJet immortalato mentre rilascia una scia di condensazione.

Vediamo ora una foto di un aeromobile che volava invece a bassa quota su Milano. La fotografia è del 2 maggio 2008.


I parametri della fotografia sono gli stessi del caso precedente. La lunghezza dell'apparecchio nella fotografia originale è però ovviamente maggiore: 515 px
In questo particolare dell'apparecchio possiamo notare di nuovo la inconfondibile livrea bianco-arancione e la caratteristica sagoma dell'A319.


Il codice identificativo subalare (sigla alfanumerica che permette di identificare inequivocabilmente un aeromobile) è abbastanza leggibile. L'apparecchio dovrebbe essere il G-EZAC.
Notiamo anche come l'aereo appaia molto meglio definito rispetto al precedente, a causa della bassa quota di volo e quindi della minore distanza dalla macchina fotografica.
Il calcolo della distanza aereo/macchina fotografica fornisce un valore di circa 3100 metri. Ipotizzando anche in questo caso un angolo di elevazione compreso tra 70° e 90° otteniamo una stima della quota di volo compresa tra 2900 e 3100 metri circa.

Vediamo ora un A319 in decollo, fotografato da una angolazione differente. La fotografia è del 9 settembre 2008.


Anche in questo caso i parametri della fotografia originale sono gli stessi delle precedenti foto. L'aereo ha una lunghezza nella foto originale di 682 px.
Vediamo un particolare del velivolo.


Il codice identificativo (in questo caso leggiamo il codice dipinto sulla carlinga) è abbastanza leggibile e l'apparecchio in questione dovrebbe essere il G-EZEP.
Il calcolo della distanza aereo/macchina fotografica fornisce un valore di 2300 metri circa. In questo caso, ipotizzando un angolo di elevazione compreso tra 50° e 70° otteniamo una stima della quota di volo intorno ai 2200 metri.

Infine, vediamo tre fotografie di un A319 EasjyJet (G-EZDL) appena atterato all'aeroporto Schönefeld di Berlino. L'aereo si trovava a pochi metri da me.


La stima della quota di questo apparecchio in questo caso è più semplice, essendo infatti uguale all'altezza del carrello. ;-)))

Concludendo, a mio avviso prima di credere a tanker o scie chimiche sarebbe bene verificare le informazioni che si incontrano su internet riguardo ad aerei e scie (molte delle quali errate) e ricordare che sulla nostra testa volano tantissimi normali aerei di linea, con e senza scia. Non si può non tener conto di questo intenso e normale traffico aereo quando si considera l'ipotesi dell'esistenza di scie anomale.

Nota

*Calcolo della quota (Q) di volo di un aereo di modello noto tramite analisi di una sua fotografia.
Q = sen a*df*da*r/(pxa*d) dove
a = angolo di elevazione;
df = distanza focale in millimetri;
da = dimensione aereo in metri;
pxa = pixel aereo nella foto;
d = base ccd in millimetri;
r= risoluzione immagine in pixel (base).

Nota sul copyright.

Copyright © 2009 - All rights reserved. Tutti i diritti sono riservati.
Per richiedere la riproduzione dell'articolo o delle fotografie scrivere all'indirizzo e-mail
sciemilano@yahoo.it

19 commenti:

MarcoVi ha detto...

Ciao Massimo.

Ti sfido apertamente a stimare la quota + alta :-)))))

e già che ci sono...PRIMO!!!

cieliazzurri ha detto...

ok!!
Per adesso abbiamo la più bassa (quota=altezza carrello) :D

Per la più alta. puntiamo senza indugio a trovare un 14mila!
:DD

Ciao!

Giornalettismo ha detto...

Le ultime foto sono forse le più importanti, perché a molti "creduloni" sfugge il fatto che questi aerei siano spesso perfettamente visibili in pista, vicino ad aree pubbliche degli aeroporti. Insomma, come mai nessun 'cacciatore di tanker' è mai saltato fuori con uno straccio di foto di spruzzatori o attrezzature anomale? Sarà che non sono mai esistite robe del genere?

Complimenti, apprezzo molto l'onestà che metti nell'indagare i fatti, senza preconcetti. Merce rara nell'ambiente.

justfrank di www.giornalettismo.com

cieliazzurri ha detto...

Ciao JustFrank, grazie :)

E' proprio quello il punto. Le prove. A mio avviso non è corretto parlare dell'esistenza di scie chimiche solo in base a impressioni e sensazioni, senza prove forti e inattaccabili che ne dimostrino l'esistenza.

Le impressioni possono essere uno stimolo alla ricerca, ma il risultato di una ricerca non sarà mai una impressione.

Non dimentichiamo poi che l'impalcatura della ipotesi delle scie chimiche si basa su alcuni errori di valutazione del fenomeno scie. Tali errori, possono indurre un neofita a ritenere coerente la ipotesi delle scie chimiche.

Per questo motivo è importante fare estrema chiarezza sul normale fenomeno delle scie di condensazione, fenomeno studiato e descritto scientificamente da più di 50 anni anche se poco conosciuto ai più.

Ciao

Massimo

kappa ha detto...

Ciao, complimenti per il blog, molto interessante e utile.
Volevo porre un paio di domande; quale è la quota piu bassa in cui hai ripreso un aereo? e ipoteticamente in Italia quale potrebbe essere la quota più bassa in cui si potrebbe avere una scia?
(chiedo scusa, se in precedenza è gia stata data risposta, per ora ho dato una lettera veloce al blog ^__^")
Ciao e grazie!

cieliazzurri ha detto...

Ciao K99, grazie.

Ti ringrazio anche per le due domande.

Per quanto riguarda la quota più bassa stimata (immagino tu intenda aerei con scia, visto che gli aerei senza scia si possono fotografare un po’ a tutte le quote) la situazione è la seguente.
La stima più frequente è un range di quote compreso tra i 10000 e gli 11500 metri circa. Meno frequenti sono le stime che comprendono i 9mila e ancor meno le stime che comprendono gli 8mila.
In un caso ricordo di una stima che comprendeva i 7mila (ma devo verificare, per cui è un dato da prendere con beneficio di inventario)ed in un altro caso ho una stima che comprende i 12mila.
Per darti una risposta più corretta, sarebbe interessante effettuare un resoconto statistico di tutte le stime effettuate. Sarebbe un lavoro utile che, tempo permettendo, mi propongo di fare.

L’altra domanda che hai posto è estremamente interessante.
Siamo soliti dire che alle nostre latitudini le scie di condensazione si formano “solitamente” sopra gli 8mila metri.
Questa mi sembra una discreta risposta perché effettivamente, nelle giornate che ho analizzato le condizioni si avevano quasi sempre sopra gli 8mila, ma spesso sopra i 10mila.
Tuttavia, come sappiamo, le scie di condensazione si possono formare a tutte le quote. In Alaska ad esempio, le scie di condensazione si possono formare anche in fase di decollo (si forma la cosiddetta ice fog – nebbia di ghiaccio- che viene utilizzata per studiare la formazione dei cristalli di ghiaccio nelle scie).
E’ di qualche giorno fa la segnalazione di Marco Darkskies riguardo a una giornata in cui esistevano le condizioni per la formazione di scie tra i 7 e gli 8 mila metri.
Quindi, per rispondere alla tua domanda, una prima risposta, per quanto riguarda la mia esperienza, è che la quota più bassa alla quale ho visto condizioni per avere scie di condensazione è appunto tra i 7 e gli 8mila, ma è chiaro che bisognerebbe fare una analisi statistica, analizzando i dati relativi alle misurazioni per esempio di un anno per sapere se ci sono state condizioni per la formazione di scie di condensazione anche a quote più basse.
Si potrebbe ottenere un valore medio di quota per la formazione delle scie di condensazione in Italia e dei parametri di dispersione.
Un lavoro lunghetto e impegnativo :D

Ciao

Massimo

kappa ha detto...

Ciao grazie della tua esauriente risposta, come del resto per il blog.
Anch'io è un pò che stò dietro al discorso delle scie, e condivido le tue deduzioni, sopratutto quella che tende a escludere irrorazioni a basa quota, e tanto più il sottolineare che un aereo tra i 1000/3000 metri è "colosale", difficile da non notare, ne ho ripresi anche con un cell vga (senza scia).
Cmq tra i moltissimi scatti una ripresa a media quota penso di averla ottenuta "una singolarità", sicuramente ottenuta da condizioni climatiche ad hoc.
Non sono sicuro della quotazione, dovrebbe essere tra i 5500/6500, il dubbio stà nell'identificazione dell'aereo, se per curiosità gli vuoi dare un'occhiata per un suggerimento, sul mio album c'è lo scatto semplicemente "ritagliato"
http://www.flickr.com/photos/fotofano/2511463387/in/set-72157604172613936/
Sarebbe l'eccezione che conferma la regola, infatti il resto dell'album è sopra gli 8000.
Ciao :)

cieliazzurri ha detto...

Ciao, la sovrapposizione migliore tra foto e modello in scala per il momento sembra quella con il B777-200.
Per la stima della quota, che metodo hai usato?

Se la foto è stata scattata nelle vicinanze di una stazione di rilevamento intorno all'ora dei radiosondaggi, si potrebbe verificare se esistevano le condizioni per la formazione di scie di condensazione.

Ho visto che il tuo album si chiama Chemtrails.
Ritieni che le scie che hai fotografato siano scie chimiche? :)

MarcoVi ha detto...

Ciao K99

i tuoi commenti confermano che con uno strumento idoneo in termini di risoluzione e zoom tra l'altro non troppo costoso è possibile una soddisfacente verifica delle quote di volo. Non trovi singolare il fatto che coloro che sostengono l'ipotesi dei voli a bassa quota (1500-3000 mt) continuano a preferire riprese con videocamere con meno di un mega di risoluzione? Ultima cosa se linki la foto originale con dati exif possiamo confrontare le stime.

Un saluto,

Marco Darkskies.

kappa ha detto...

Ciao e grazie dell'aiuto.
Se il modello è correto, un Boeing 777-200 ER da 63,7metri, allora la quota è sui 10.180 metri, come metodo ho usato semplicemente il calcolo del punto di presa, o meglio la pura distanza tra la digitale e l'aereo, è abbastanza perpedicolare lo scatto.

Hi hi hi per la tua domanda, in effetti, sto pensando di mettere un punto interrogativo dopo al nome dell'album.... "chemtrails?" :P te che dici? pur essendo a quota condensa, non ritieni che ci sia nessuna altra anomalia, certo parlo di intuito, anche perchè se parliamo di prove rimane un unica strada l'analisi chimica, se non delle scie almeno di neve/pioggia ecc...

Ti ringrazio per i dubbi, e dell'ottimo "metodo" del tuo blog, ciao a presto! :D

ps ho notato che mi hai preceduto anche nello scatto delle incredibile Luna di gennaio :P !! ;)
http://www.flickr.com/photos/fotofano/3190244297/


Ops mentre scrivevo darkskies ha commentato...
Si concordo nel scartare l'ipotesi delle irrorzioni a quota bassa come "normale procedura"
Tempo fà ho ripreso un'aereo sui 3000metri e ammetto che è "impressionante" l'evento, tanto sono giganteschi.
Non immagino nemmeno cosa sia a 1200/1500 metri, non dico che scoperchia una casa, ma di certo non è trasparente.

Se vuoi linko...? ma se giusto il modello siamo sui 10.000, al limite se ho altri dubbi... grazie per la disponibilità!! a entrambi ciao!!

cieliazzurri ha detto...

Ciao k99, le mie ricerche hanno l'obiettivo di verificare la natura delle scie che osservo. Al momento non ho trovato prove inattaccabili, e verificate da esperti del campo, che dimostrino l’esistenza di scie diverse dal ghiaccio. Ma continuo con le investigazioni, soprattutto perchè è una attività estremamente divertente :)

Complimenti per la foto della Luna.

Ciao

Massimo

MarcoVi ha detto...

@K99

Quando ti va fai un passaggio anche nel mio blog (qui) ;-)

ciao
marco darkskies

Gianni Comoretto ha detto...

Bel post. Per il calcolo della distanza, suggerisco alcune semplici calibrazioni della scala della macchina. Solo con le dimensioni del sensore e' difficile farlo, dipende da come poi il sensore viene processato, qual'e' l'area effettivamente utilizzata (ci sono sempre "margini" ciechi), ecc.

Il modo piu' semplice e' fotografare un oggetto di dimensioni note (un bastone con due righe ad un metro di distanza, per esempio) ad una distanza nota (due cippi chilometrici o ettometrici su una strada).

Se la macchina fotografica riesce a fare foto notturne (una reflex digitale ci riesce facilmente, una compatta forse no) si possono fotografare stelle note (il gran carro, la cintura di Orione) e con un programma di planetario calcolare la distanza angolare tra due o piu' delle stelle riprese. Serve un'esposizione di circa 0,2-1 secondo, e un cavalletto. Ma la precisione che si ottiene e' facilmente con tre cifre decimali.

cieliazzurri ha detto...

Ciao Gianni, grazie :)

Ho già effettuato la prova di calibrazione ed alcune verifiche. La relazione tra distanza e dimensioni reali/dimensioni in pixel ottenuta dovrebbe permettere delle stime più accurate.
Sto preparando gli articoli che descrivono l'esperienza.

Complimenti per il tuo sito.

Ciao

Massimo

Gianni Comoretto ha detto...

Sulle quote alte. Ogni tanto mi viene una quota sopra i 12 mila metri. Sono ragionevoli?

L'Easyjet passa ogni mattina sopra casa mia. Verso le 7 e mezza.

E mi associo ai complimenti per la Luna. E per il teleobiettivo, mi viene una scala intorno ai 5 secondi per pixel, che "bestia" e'?

cieliazzurri ha detto...

Ciao Gianni.

In un caso ho stimato un A340-600 a una quota compresa tra 10 e 12mila metri.

Sul bellisimo sito di Skystef è presente una foto proprio di un A340-600 immortalato ad una quota di poco superiore ai 12mila metri (40mila piedi).
Quindi stime superiori ai 12mila metri potrebbero essere ragionevoli.

Grazie anche a te per i complimenti :)

Cosa intendi per 5 secondi per pixel?

kappa ha detto...

Ciao ti ringrazio nuovamente dei dubbi che evidenzi, mi hanno fatto capire molto.
Pertanto stacco.
http://www.flickr.com/photos/fotofano/3242956911/
Carina? spero si capisca l'ironia.

Ciao darkskies, bello utile anche il tuo blog, un consiglio, è un pò pesante a caricarlo tieni conto che non tutti hanno ram e adsl, per il resto è ben fatto e chiaro.

Complimenti a entrambi.
Ciao.

cieliazzurri ha detto...

Ciao K99

Molto simpatica la foto! Tuttavia la scia del quadrimotore è sicuramente anomala perchè esce una sola sciona da ciascuna ala!! :D

Ho visto le foto del tuo album, sono molto belle. Complimenti.
Fotografare aerei e scie è una attività entusiasmante, indipendentemente dalla ipotesi delle scie chimiche. Aerei e scie sono sicuramente un buon soggetto!

Per quanto riguarda i dubbi, tutti quelli che hanno creduto alla esistenza di scie chimiche, chi prima, chi dopo, si porranno dei dubbi.
Chi prova a stimare la quota degli aerei con scia mediante analisi della fotografia si accorge che gli aerei con scia stanno a 10-11mila metri, e si rende conto di come appaia un aereo a 2mila metri. A quel punto arriva l'illuminazione. Un aereo a 2mila metri con scia, come anche tu hai sottolineato, sarebbe qualcosa di incredibile, inimmaginabile!
Ci si rende quindi conto che non ci sono aerei che rilasciano a bassa quota scie equiparabili a quelle rilasciate a 10-11mila metri.
Poi, se si utilizza una macchina ad alto zoom ci si rende anche conto che gli aerei che rilasciano scie, quando si riesce a identificarli, hanno livrea e modello degli aerei di linea.
A quel punto si entra in una fase di forte autocritica che comunque è sicuramente una esperienza utile.

Spero comunque che la tua pausa non sia lunga e che tu riprenda a fare foto.

Ho notato che hai fotografato oggetti sferoidali in apparente prossimità delle scie. Quello è un discorso interessante e ancora aperto.

Ciao

Massimo

Ciao

kappa ha detto...

Per gli ovni mmm anch'io dopo gli scatti ho iniziato a cercare di capire.
Dal vivo non si vede mai nulla, niente che si muove o che luccichi ecc...
Penso siano dei granelli di polvere in aria, che ripresi con lo zoom al massimo sembrano sferici mantenendo un chiaroscuro compatibile con la direzione del sole.
Un po come succede con gli ORB, goccioline d'acqua riprese con il flash.

Per le foto no, non è compito mio, volevo solo capire, stacco del tutto sul tema, magari qualche vignetta :P
Bye.