Introduzione
Come ben sappiamo le scie di condensazione di aereo, in inglese contrails, sono un fenomeno descritto scientificamente da una teoria elaborata negli anni '40-'50 e successivamente rivista ed estesa negli anni '90.
Le scie di condensazione vengono tuttora studiate in vari centri di ricerca nel mondo e numerose pubblicazioni scientifiche vengono prodotte ogni anno sull’argomento. Le scie sono dunque un fenomeno ben noto e d’attualità.
Sappiamo in particolare che sulla base della teoria scientifica le scie di condensazione si possono formare con qualsiasi valore di umidità relativa, in linea di principio anche a umidità zero, se la temperatura atmosferica è sufficientemente bassa.
Eppure, sorprendentemente, su internet è presente una definizione alternativa secondo la quale le scie di condensazione si formerebbero con “almeno il 70% di umidità relativa”. In base a questa definizione quasi tutte le scie di aereo non sarebbero spiegabili perché raramente si registrano valori tanto alti di umidità relativa e ciò, francamente, sarebbe una cosa fuori dal mondo.
La definizione del 70% diventa quindi uno dei “pilastri” che tenta di sorreggere la simpatica ma fragile ipotesi delle scie chimiche.
Bene. Mi sono allora fatto una domanda. Cosa succederebbe se una persona si trovasse a dover effettuare una scelta tra la teoria scientifica di formazione delle contrails (qualsiasi valore di umidità relativa) e la definizione di internet (70%), e se da tale scelta potesse addirittura dipendere la sua stessa vita? Egli si affiderebbe a 50 anni di ricerca scientifica o ad una definizione trovata su internet?
Vediamolo insieme con le avventure del simpatico Marcellino!
MARCELLINO BARIO E VINO
(La leggenda del Pilota Sciachimista)
Testo: Cieliazzurri
Disegni: Vera
Marcellino era un bravo bambino che aveva una grande passione: gli aerei! Passava ore e ore a giocare con i suoi modellini o affacciato alla finestra per osservare gli aviogetti sfrecciare nel cielo.
Marcellino aveva anche un’altra passione, il computer, e una sera, girovagando su internet, si imbatté in un sito che parlava di “scie chimiche”.
Marcellino rimase affascinato da questa strana teoria e, in particolare, fu colpito dalla definizione di scia di condensazione che veniva data su quel sito.
Marcellino aveva visto tante volte le scie degli aerei ma non sapeva nulla su come e perchè esse si formassero. Non avendo termini di paragone e non conoscendo la teoria scientifica di formazione delle contrails, il piccolo Marcellino si convinse che le scie di condensazione degli aerei si formavano davvero con almeno il 70% di umidità relativa. E perchè avrebbe dovuto dubitarne poi? In fondo, era scritto su internet!
Passarono gli anni, Marcellino crebbe e, un giorno, il mondo fu sconvolto da una tremenda notizia.
Una guerra terribile scoppiò nel mondo e, purtroppo, anche l’Italia entrò nel conflitto. Venne riattivata la leva obbligatoria e tutti gli uomini e donne dai 18 ai 55 anni furono tenuti a combattere per il proprio paese.
Così un giorno, qualcuno suonò alla porta di Marcellino.
Era il postino che portava la cartolina di chiamata alle armi. Marcellino, con un misto di paura e eccitazione, lesse la cartolina: “Destinazione: aeronautica!” Il ragazzo che da bambino aveva la passione per gli aerei avrebbe fatto il pilota!!
Marcellino così partì per il corso di addestramento reclute. Dopo tre mesi durante i quali imparò a pilotare un aereo Marcellino preparò il sacco e si diresse verso la sua destinazione finale, una base dell’aeronautica militare situata al confine del nostro Paese da dove sarebbero partite le missioni italiane.
La mattina seguente Marcellino partecipò al primo briefing con il comandante della sua squadriglia. Venne così spiegata ai piloti la loro missione.
“Avieri, la nostra missione è di sorvolare il territorio nemico a 10mila metri di quota e scattare fotografie della zona per verificare la disposizione delle forze nemiche. I nostri aerei sono dotati di vernice antiradar ma a 10mila metri, come tutti sapete benissimo, è possibile che si formino scie di condensazione. Se il vostro aereo farà la scia sarete facilmente visibili e dunque facile bersaglio per la contraerea. Di conseguenza ogni mattina lanceremo un pallone sonda che misurerà i dati atmosferici a 10mila metri e in base a quei dati potremo verificare se ci sono o meno le condizioni per la formazione delle scie.
Se sono previste scie siete autorizzati a non decollare. Sarebbe un suicidio e non possiamo chiedervi questo!”
E così, la mattina seguente alle 8, come da programma, vennero affissi i dati atmosferici registrati dalla radiosonda.
Il quadro era molto chiaro: a 10700 metri, con una pressione atmosferica di 250 hPa, una temperatura di -56°C ed una umidità relativa del 30% vi erano le condizioni piene per la formazione di scie di condensazione. Di conseguenza quel giorno nessuno sarebbe andato in missione.
Tutti i piloti rimasero delusi perchè volevano partire e dare un senso a quella guerra. Tutti, tranne uno. Marcellino infatti aveva uno strano sorriso stampato sul volto, come se solo lui avesse capito qualcosa..
30% di umidità relativa, -55°C, 250 hPa Lo sappiamo tutti, la teoria scientifica prevede formazione di scie. E’ tanto chiaro, siamo in piena zona always contrails! Ma.. un momento! Un vecchio ricordo d’infanzia che affiora.. quel sito sulle scie chimiche, quella definizione impressa nel cuore di Marcellino: “Le scie di condensazione si formano con almeno il 70% di umidità relativa!”. E oggi c’era solo il 30%! Le scie secondo l’antica definizione di internet oggi non potevano formarsi!
Cosa fare allora? Credere alla scienza, fidarsi delle previsioni dell’aeronautica e stare al sicuro alla base? O credere a un vecchio ricordo d’infanzia di una pagina di internet e andare in missione?
Marcellino non ebbe dubbi e, sicuro di far la cosa giusta, indossò la tuta di volo e si diresse al suo aereo.
Mentre saliva la scala per entrare nell’aereo i sui amici disperati si misero le mani nei capelli: “Ma cosa fa?? Ma non ha visto i dati atmosferici?”.
Marcellino non sentì ragioni e partì.
In pochi minuti Marcellino si trovò alla quota di 10mila metri e gli strumenti di bordo confermarono i dati delle radiosonde.
Marcellino fu visto dal nemico, e come! Con 250 hPa, -57°C e 31% di umidità relativa il suo aereo fece una scia di condensazione bianca e lucentissima, che brillò nel cielo azzurro vivido. La scia era cosi evidente che i nemici individuarono subito l’aereo e lo abbatterono con un solo preciso colpo.
Marcellino riuscì fortunatamente a lanciarsi in tempo col paracadute ma, una volta a terra, fu subito catturato e condotto a un campo di prigionia.
Marcellino era disperato per essere stato abbattuto e, soprattutto, perchè il suo antico ricordo di infanzia si era dimostrato errato. Un misero 30% di umidità relativa era stato infatti sufficiente per permettere la formazione di una bella e lucente scia! Essersi affidato ad una pagina di internet senza verificare gli costò questa tragedia. E il suo cuore si spezzò irrimediabilmente.
Marcellino passò 10 anni nel campo di prigionia del nemico e, a guerra finita, fu liberato. Dopo la guerra, provato nel corpo e nell’animo, Marcellino si mise a studiare fisica dell’atmosfera all’Università, si laureò a pieni voti, e decise di dedicare la sua vita all’insegnamento della fisica delle scie di condensazione ai ragazzi nelle scuole.
“Ragazzi, le scie di condensazione si formano con qualsiasi valore di umidità relativa, anche 0% se la temperatura è sufficientemente bassa. State attenti a quello che trovate su internet!”
Tutti gli studenti capirono, fecero tesoro di quelle lezioni, e furono felici!
Tutti.. tranne uno..
Copyright © Cieliazzuri - Vera. All rights reserved. Tutti i diritti sono riservati. Per richiedere la riproduzione dei disegni o dell'articolo scrivere all'indirizzo e-mail sciemilano@yahoo.it