lunedì 21 luglio 2008

In mezzo alle scie

Come appaiono le scie da vicino? Qual è la sensazione che si prova a "immergersi" in un mare di scie persistenti? Il video che riporto in questo post, con riprese ravvicinate di scie persistenti effettuate a bordo di un aereo, prova a rispondere a queste domande.

Il 12 luglio 2008 ho volato su un Airbus A319 EasyJet da Berlino a Milano. Dopo un'oretta di attesa sulla pista (si erano dimenticati di inserire il volo nel piano di volo della giornata) l'aereo è decollato. Superata una fitta coltre di nuvole, dopo alcuni minuti di volo, l'aereo è entrato in una zona ricchissima di scie persistenti. Per un appassionato di scie e di aerei era letteralmente la manna.. dal cielo! Le scie erano di diverso spessore e forma e formavano i classici reticoli visibili da terra. Erano altresì visibili numerosi aerei con scia. Fenomenale è l'incontro con un aereo che viene in direzione opposta a quella dell'aereo su cui si viaggia. L'aereo appare con la sua bella scia per un brevissimo istante nel finestrino come un bolide!

Ecco una foto relativa all'incontro con una lunga scia e con un velivolo con scia.



Ed ecco il video con le riprese delle scie persistenti. Dopo mesi e mesi a parlare di queste fantomatiche scie, proviamo a vederle veramente da vicino. Vediamo che sensazione ci danno. Le scie, incredibilmente vicine, si trovavano a soli pochi metri da me.

Video: Flying in close proximitiy to persistent aircraft trails.



Proviamo a fare alcune considerazioni su quanto visto.
La prima cosa che mi ha colpito è stata la particolare espansione delle scie. Le scie presentavano una discreta espansione laterale ma non un'espansione verticale. In altre parole le scie apparivano larghe e basse (oltre che apparire anche discretamente lunghe). Mi sarei aspettato un'espansione radiale.
Altre cosa che mi ha sorpreso è stata la vicinanza spaziale delle scie osservate. Le scie persistevano infatti a quote non troppo distanti tra di loro. Alcune scie erano al nostro stesso livello di volo e altre si trovavano a quote ravvicinate. Me le sarei aspettate distribuite su quote più distanti tra di loro.
Cosa si può dire invece sulla forma, sull'aspetto di queste scie? L'impressione visiva che ho avuto è stata che la maggior parte di queste scie non differissero dalle altre nuvole presenti, che fossero cioè semplici ammassi si acqua allo stato solido. Solo in un caso ho avuto una sensazione strana. Quando siamo passati sotto questa scia davvero enorme.


Un'altra cosa che ho capito durante il volo è che prelevare campioni di scie sarebbe una cosa tecnicamente semplicissima! L'aereo su cui ho volato si è letteralmente immerso nelle scie, non ci sarebbe voluto niente ad effettuare una analisi anche solo spettroscopica delle scie persistenti.
Un'altra considerazione che si può fare è relativa ai cirri. La zona ricca di scie persistenti era anche ricca di cirri e di una sorta di nebbia gelata (visibile in un passaggio del video). Probabilmente la zona ricca di scie era una zona di atmosfera in cui l'umidità era sopra saturazione su ghiaccio.

In conclusione, dopo un anno di osservazioni di scie a distanza, l'osservazione di scie di aereo da vicino è stata una esperienza estremamente utile per comprendere meglio il fenomeno delle scie di aereo, ma l'aspetto più interessante di questa esperienza è stata sicuramente la forte emozione di trovarsi a pochi metri dalle nostre fantomatiche scie!

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Nota sui commenti

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7 commenti:

MarcoVi ha detto...

Ottima testimonianza Massimo che conferma il fatto che le quote di formazione delle scie persistenti corrispondono a quelle da noi osservate e stimate attorno agli 8-11 mila metri. Un saluto!

darkskies.

Hanmar ha detto...

Ciao Massimo.
Con questo viaggio hai potuto renderti conto della realta' "contrails" dal vivo, del loro aspetto e piu' o meno del meccanismo di formazione.
La "vicinanza" in senso verticale e' causata sia dal traffico intenso sull'Europa, sia dal fatto che da tempo si usa la RSVM (Reduced Vertical Separation Minima) che ha portato la distanza verticale tra gli aerei sopra FL290 (circa 8000m) a 1000 piedi, vale a dire 300 metri circa.
Insomma lassu' c'e' un affollamento allucinante ormai (cosa che per inciso causa non poco inquinamento in zona decisamente sensibile, ma questo e' un altro paio di maniche).
Per quanto riguarda l'allargamento in senso orizzontale invece che in radiale delle scie, e' un fenomeno che avevo notato pure io. Posso solo azzardare delle ipotesi, data la complessita' dei moti atmosferici. Una puo' essere che i moti laminari causati dalle ali possano influire sullo spreading, dando una forte componente asimmetrica.
Una seconda potrebbe essere che la scia incontri un'interfaccia tra due flussi atmosferici a differente velocita'.

Per ora, saluti.
Hanmar

Ps: ancora non ho avuto tempo di cercare le foto... scusa

cieliazzurri ha detto...

Ciao Darkskies, grazie :)
Sì, una ulteriore conferma.
A presto sul tuo blog!

Ciao

Massimo

cieliazzurri ha detto...

Ciao Hanmar.

L'allargamento solamente laterale delle scie persistenti osservate mi ha sorpreso perchè mi aspetto che l'espansione (intesa come aumento del budget di ghiaccio della scia per deposizione di nuovo ghiaccio derivante dalla umidità atmosferica sovrasatura) debba essere radiale. Mi aspetto che una volta finiti i moti derivati dal passaggio dell'aereo, il ghiaccio si depositi in maniera uniforme su tutta la scia e che quindi la scia cresca anche in senso verticale.

Se questo non è avvenuto una spiegazione potrebbe essere che la umidità non era sovrasatura ma solo satura, e le scie, pur persistendo, non aumentavano il budget di ghiaccio ma solo si allargavano diffondendo.
Oppure le scie erano "fresche" e la deposizione era all'inizio.

Sarebbe stato interessante conoscere il valore di umidità relativa in quella zona per verificare queste ipotesi.

Ciao

Massimo

Anonimo ha detto...

Caro Massimo, apesar de não dominar (saber) o italiano, adorei seu blog.

Anonimo ha detto...

Caro Massimo, o blog está lindo!

cieliazzurri ha detto...

Muito obrigado Jane!

Um abraço

Massimo

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